📑 Indice dei Contenuti
- Attività Sessuale e Prostata: Cosa Dice la Ricerca Scientifica Sull'Eiaculazione
- Demistificare la Paura: Perché l'Eiaculazione Non Danneggia la Tua Prostata
- I Veri Nemici della Prostata: Sintomi e Segnali che Richiedono un Urologo
- Il Ruolo della Frequenza Eiaculatoria nella Prevenzione Prostatica: La Posizione Ufficiale
- La Prevenzione Quotidiana: 6 Pilastri per un Benessere Prostatico Duraturo
- Domande Frequenti Sulla Salute della Prostata
- Conclusione: Prendi in Mano la Tua Salute Prostatica Oggi
È una domanda che ha attraversato generazioni di uomini, sussurrata in confidenza o cercata con discrezione sul web: il sesso frequente, o l’eccesso di eiaculazioni, può danneggiare la prostata? Molti uomini, specialmente superata la soglia dei 45 anni e confrontati con i primi lievi disturbi urinari, iniziano a porsi questo quesito, alimentato da miti popolari e, a volte, da una mal interpretazione dei segnali del proprio corpo. L’ansia di un danno permanente può portare a un evitamento, influenzando negativamente la qualità della vita e la relazione di coppia. Sentirsi in colpa o temere che troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata è una preoccupazione comune, ma è fondamentale separare la realtà scientifica dalla leggenda metropolitana. Questo timore è spesso un sintomo di una generale incertezza sulla salute della propria ghiandola prostatica.
La verità, come spesso accade in medicina, è complessa e affascinante. Non si tratta di un semplice “sì” o “no”, ma di comprendere il meccanismo biologico che lega l’attività sessuale alla salute di questa piccola ma vitale ghiandola maschile. Se state leggendo questo articolo, è probabile che abbiate già sperimentato una certa frequenza nella minzione, magari un flusso urinario meno potente, o vi siate già confrontati con la paura di patologie ben più serie. Il nostro obiettivo principale è fornirvi un quadro completo, basato sulle più recenti evidenze scientifiche, per demistificare la relazione tra frequenza eiaculatoria e benessere prostatico. Vi promettiamo non solo di rispondere alla domanda se troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata, ma anche di offrirvi una guida pratica per mantenere la vostra prostata in salute per gli anni a venire. La conoscenza è il primo, e più potente, strumento di prevenzione e benessere. Preparatevi a scoprire il legame sorprendente e spesso contro-intuitivo tra la vostra vita sessuale e la salute del vostro apparato urogenitale. La risposta potrebbe essere molto diversa da ciò che pensate.
Attività Sessuale e Prostata: Cosa Dice la Ricerca Scientifica Sull’Eiaculazione
Per affrontare in modo scientifico la domanda se troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata, dobbiamo prima comprendere il ruolo dell’eiaculazione in relazione alla ghiandola prostatica. La prostata non è un organo statico; è una parte attiva del complesso sistema riproduttivo maschile e partecipa direttamente alla produzione del liquido seminale. Durante l’eiaculazione, la prostata si contrae, espellendo il proprio fluido, ricco di nutrienti e proteine specifiche, nell’uretra. Questo meccanismo di “svuotamento” è il punto chiave della discussione scientifica.
Contrariamente al timore popolare, studi epidemiologici di rilievo, come quelli condotti dall’Università di Harvard, hanno suggerito una correlazione opposta. Un’elevata frequenza eiaculatoria, e non l’astinenza o l’eccesso, sembra essere associata a un *minor* rischio di sviluppare il cancro alla prostata. I ricercatori ipotizzano che il meccanismo sia legato proprio a quel processo di “pulizia”: l’eiaculazione regolare aiuterebbe a espellere sostanze potenzialmente cancerogene, cristalli o infezioni accumulate nei dotti prostatici. Si potrebbe paragonare il processo a un rubinetto che, se lasciato chiuso troppo a lungo, permette l’accumulo di sedimenti al suo interno. Mantenere un flusso regolare – in questo caso, l’eiaculazione – contribuirebbe a un ambiente prostatico più sano. Dunque, non solo l’idea che troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata è un mito, ma la scienza propende per un effetto protettivo della frequenza eiaculatoria.
È fondamentale però distinguere tra la frequenza eiaculatoria e l’attività sessuale in sé, e tra l’eiaculazione e traumi fisici. L’atto sessuale, specialmente in età avanzata, può essere accompagnato da un leggero aumento temporaneo della congestione a livello pelvico, che può causare una sensazione di pressione sulla vescica o sull’uretra. Tuttavia, questa è una risposta fisiologica normale, non un danno alla prostata. L’unica cautela, che esula dal concetto di “troppi”, è legata alle infezioni. L’attività sessuale non protetta, con partner multipli, aumenta il rischio di prostatite batterica (un’infiammazione della prostata), che è un problema serio, ma che non è causato dalla frequenza eiaculatoria in sé, bensì dal contagio. L’attività sessuale regolare e sicura, pertanto, non solo non danneggia la prostata, ma potrebbe persino essere un elemento protettivo. Questo rassicura molti uomini preoccupati che troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata e incoraggia una vita sessuale sana come parte di un benessere generale.
In sintesi, la ghiandola prostatica beneficia di un’attività regolare. L’accumulo di liquidi può potenzialmente portare a stagnazione e infiammazione. L’atto di eiaculare stimola il drenaggio e il ricambio cellulare, un fattore che gli scienziati ritengono cruciale per la prevenzione a lungo termine. Il concetto di “troppo” in questo contesto non ha un limite fisiologico definito; la frequenza ottimale è puramente soggettiva e legata al benessere individuale. È importante ascoltare il proprio corpo, ma non farsi spaventare da un’attività sessuale appagante e regolare. La vera minaccia non è l’eiaculazione, ma l’infiammazione o la patologia non diagnosticata, come l’iperplasia prostatica benigna (IPB), che può influenzare il funzionamento dell’intero apparato urogenitale e il flusso urinario, indipendentemente dalla vostra vita sessuale.
Demistificare la Paura: Perché l’Eiaculazione Non Danneggia la Tua Prostata
La convinzione che troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata è un errore concettuale che deriva da una confusione tra causa ed effetto, spesso amplificata da un’attenzione eccessiva ai primi sintomi di un ingrossamento prostatico fisiologico. È fondamentale stabilire perché l’eiaculazione, anche molto frequente, è innocua e potenzialmente benefica per la ghiandola prostatica.
- Il Mito dell’Usura Biologica: Molti pensano che la prostata, come un muscolo sovraccaricato, si “usura” con l’uso eccessivo. In realtà, la prostata è una ghiandola e la sua funzione di produrre liquido seminale non è limitata da un “conto” di eiaculazioni. Le contrazioni muscolari durante l’orgasmo sono normali e fisiologiche, non traumatiche. Se la paura che troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata vi frena, sappiate che il danno meccanico da eiaculazione è inesistente.
- La Prova Epidemiologica del Beneficio: Studi su migliaia di uomini hanno identificato un’associazione inversa tra elevata frequenza eiaculatoria (più di 21 volte al mese) e rischio di cancro alla prostata. Questo beneficio è attribuito all’effetto di “lavaggio” che rimuove i fluidi stagnanti e potenziali infiammatori.
- Il Ruolo Protettivo contro la Stasi: I dotti della prostata possono accumulare secrezioni. La stasi (ristagno) è un fattore di rischio per l’infiammazione cronica (prostatite) e non l’eiaculazione. L’eiaculazione regolare aiuta a mantenere i dotti liberi e a prevenire un ambiente favorevole alla proliferazione batterica o all’accumulo di irritanti.
- Distinzione tra Eiaculazione e Trauma: Un dolore post-eiaculatorio non è un segnale di “danno da usura”, ma è quasi sempre un sintomo di una condizione preesistente, come una prostatite (infiammazione) o una congestione pelvica, che vengono semplicemente evidenziate dallo sforzo dell’eiaculazione. È la condizione infiammatoria ad essere il problema, non l’atto sessuale.
L’argomento della frequenza eiaculatoria è spesso legato alla paura di sviluppare un ingrossamento, l’Iperplasia Prostatica Benigna (IPB), che è la causa più comune di problemi urinari negli uomini con età avanzata. È cruciale sapere che l’IPB è guidata principalmente da cambiamenti ormonali legati all’età, in particolare l’accumulo di diidrotestosterone (DHT), e non ha alcuna correlazione diretta eziologica con l’attività sessuale o l’eiaculazione. La ghiandola cresce a causa di fattori biologici interni, non per l’utilizzo. Quindi, l’idea che troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata, quando si parla di IPB, è un mito infondato scientificamente. La chiave è l’equilibrio e l’ascolto del proprio corpo, non la restrizione.
I Veri Nemici della Prostata: Sintomi e Segnali che Richiedono un Urologo
Abbandonata la preoccupazione infondata che troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata, è vitale focalizzarsi sui veri segnali di allarme che indicano un problema reale della ghiandola prostatica. Riconoscere i sintomi precocemente, specialmente per gli uomini tra i 45 e i 70 anni, può fare la differenza tra una gestione semplice e l’evoluzione di patologie più complesse. Non tutti i segnali sono drammatici; spesso sono lievi cambiamenti nel pattern della minzione che tendiamo a ignorare come “normali per l’età”.
I problemi prostatici più comuni sono l’Iperplasia Prostatica Benigna (IPB), la prostatite (infiammazione) e, nel peggiore dei casi, il cancro alla prostata. Ecco i segnali che non dovreste ignorare:
- Pollachiuria (Frequenza Aumentata): Dover urinare molto spesso, sia di giorno che, soprattutto, di notte (nicturia). Alzarsi 2, 3 o più volte per notte è un segnale forte di pressione o irritazione sulla vescica.
- Flusso Urinario Debole o Intermittente: Il getto è meno potente di un tempo, necessita di una “spinta” per iniziare (esitazione minzionale) o si interrompe e riparte più volte. Questo è tipico dell’IPB che ostruisce l’uretra.
- Sensazione di Svuotamento Incompleto: La sensazione di non aver svuotato completamente la vescica dopo la minzione. Questo residuo urinario è un problema e aumenta il rischio di infezioni.
- Dolore o Bruciore: Sensazione dolorosa o bruciore durante la minzione (disuria) o l’eiaculazione. Questo è spesso un sintomo di prostatite (infiammazione o infezione).
- Sangue: Presenza di sangue nelle urine (ematuria) o nel liquido seminale (emospermia). Sebbene possa avere altre cause, richiede un’immediata visita dall’urologo.
Se notate uno di questi sintomi, è fondamentale consultare un urologo per una diagnosi. La diagnosi precoce è supportata da esami semplici e cruciali: il dosaggio del PSA (Antigene Prostatico Specifico) nel sangue, l’esplorazione rettale digitale per valutarne la dimensione e la consistenza, e un’ecografia dell’apparato urogenitale, spesso transrettale, per visualizzare la ghiandola. Non abbiate paura di questi controlli. Affrontare il problema per tempo è la migliore strategia. Ignorare i sintomi per la paura di una diagnosi può portare a ritardi che complicano il trattamento. È meglio scoprire che i disturbi sono legati a una lieve IPB gestibile con cambiamenti nello stile di vita e, magari, integratori, piuttosto che ignorare una patologia più seria. Ricordate: la prostata è vitale, e la sua salute merita la vostra massima attenzione, molto più di quanto meriti la preoccupazione che troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata.
Il Ruolo della Frequenza Eiaculatoria nella Prevenzione Prostatica: La Posizione Ufficiale
Dopo aver analizzato il mito, concentriamoci sulla realtà scientifica: la frequenza eiaculatoria è un fattore protettivo. La ricerca di Harvard, seguendo quasi 30.000 uomini per 18 anni, ha mostrato un rischio ridotto del 20% di cancro alla prostata in coloro che eiaculavano almeno 21 volte al mese rispetto a quelli che eiaculavano 4-7 volte. Questo dato, che non implica in alcun modo che troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata, ha rafforzato l’idea che l’eiaculazione regolare è parte di uno stile di vita prostatico sano.
L’eiaculazione aiuta a “svuotare” i condotti prostatici. I fluidi, se stagnanti, possono diventare un ambiente in cui l’infiammazione e le sostanze irritanti si accumulano, un processo noto come stasi. Questa stasi è stata correlata a un aumentato rischio di sviluppare prostatite, una condizione dolorosa e sgradevole. L’azione di “lavaggio” dell’eiaculazione, quindi, è un meccanismo naturale per prevenire l’accumulo di sostanze che potrebbero promuovere la carcinogenesi o l’infiammazione.
È cruciale sottolineare che non esiste un numero “magico” o un limite massimo. Il concetto di “troppi rapporti sessuali” è un costrutto sociale, non medico, quando si parla di prostata. Ciò che conta è l’ascolto del proprio corpo e l’equilibrio. Se l’attività sessuale è fonte di dolore, stress o esaurimento, allora è l’attività fisica o l’infiammazione sottostante che deve essere indagata, non la frequenza in sé. In sintesi, la scienza moderna ha smentito categoricamente che troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata, promuovendo invece l’attività regolare e sicura come un elemento benefico per la prevenzione e la salute dell’apparato urogenitale. La chiave è la moderazione, intesa come equilibrio e non come restrizione, e l’attenzione ai segnali che il corpo invia.
La Prevenzione Quotidiana: 6 Pilastri per un Benessere Prostatico Duraturo
La salute della ghiandola prostatica non dipende dalla frequenza con cui eiaculate, ma da una serie di abitudini quotidiane. Sebbene l’idea che troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata sia stata smentita, l’adozione di un approccio proattivo è fondamentale per prevenire o gestire l’IPB e altre patologie. Ecco sei strategie scientificamente provate per prendersi cura della propria prostata:
- Strategia 1 – Alimentazione Mediterranea e Antiossidanti: La dieta è la vostra farmacia personale. La dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e grassi sani (olio d’oliva), è stata collegata a un minor rischio di problemi prostatici. Licopene (pomodori cotti, anguria), selenio e vitamina E sono potenti antiossidanti che combattono lo stress ossidativo, un fattore chiave nell’infiammazione. Evitate eccessi di carni rosse, grassi saturi e latticini ad alto contenuto di grassi. Un piatto di pomodori cotti (che liberano il licopene) è un toccasana per la prostata.
- Strategia 2 – Attività Fisica Mirata e Regolare: L’inattività è un nemico della salute prostatica. L’esercizio aerobico regolare (camminare velocemente, nuotare, andare in bicicletta) aiuta a mantenere un peso corporeo sano e a ridurre l’infiammazione. L’obesità, in particolare il grasso addominale, aumenta i livelli ormonali che promuovono l’ingrossamento prostatico. Esercizi per il pavimento pelvico (Esercizi di Kegel) possono inoltre migliorare il controllo della vescica e il flusso urinario, specialmente in presenza di IPB.
- Strategia 3 – Idratazione e Regolazione del Flusso: Bere a sufficienza è fondamentale, ma l’idratazione deve essere “intelligente”. Bevete abbondantemente durante il giorno, ma limitate l’assunzione di liquidi (soprattutto bevande con caffeina o alcol) nelle ore serali. Questo aiuta a ridurre la nicturia (dover alzarsi di notte per urinare) e la pressione notturna sulla vescica. L’acqua è il miglior diuretico naturale.
- Strategia 4 – Gestione dello Stress e Salute Mentale: Lo stress cronico aumenta i livelli di cortisolo e l’infiammazione sistemica, che possono peggiorare i sintomi urinari. Un sistema nervoso simpatico perennemente attivato può anche aumentare la tensione muscolare intorno alla prostata e al collo della vescica. Pratiche come lo yoga, la meditazione o semplicemente trovare un hobby rilassante sono essenziali per il benessere prostatico quanto una dieta sana.
- Strategia 5 – Controlli Periodici e Rapporto con l’Urologo: La prevenzione non è fatta solo di stile di vita, ma di monitoraggio attivo. Per gli uomini over 50 (o over 45 se con familiarità), il controllo annuale con l’urologo è irrinunciabile. L’esame del PSA e l’esplorazione rettale sono i pilastri della diagnosi precoce. Non aspettate i sintomi gravi per agire. Questi controlli smentiranno la paura che troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata e vi daranno sicurezza.
- Strategia 6 – Integratori Naturali Selettivi e Mirati: La fitoterapia offre un supporto validato. Ingredienti come la Serenoa repens (Saw Palmetto) sono ampiamente studiati per la loro capacità di inibire l’enzima che converte il testosterone in DHT, riducendo l’ingrossamento prostatico. Altri composti chiave includono il Licopene per l’azione antiossidante, lo Zinco, essenziale per la funzione immunitaria e prostatica, e i Beta-sitosteroli, che migliorano il flusso urinario e riducono l’infiammazione. Gli integratori non sostituiscono la terapia farmacologica, ma possono essere un supporto eccellente nelle fasi iniziali o preventive, sempre sotto consiglio medico.
Domande Frequenti Sulla Salute della Prostata
1. A che età la prostata inizia a ingrossarsi negli uomini italiani?
L’ingrossamento della prostata, noto come Iperplasia Prostatica Benigna (IPB), è un processo fisiologico legato all’invecchiamento e inizia, silente, già a partire dai 30-40 anni. Tuttavia, i sintomi clinicamente rilevanti (difficoltà a urinare, nicturia, flusso debole) si manifestano tipicamente in modo significativo dopo i 50 anni. Si stima che circa il 50% degli uomini intorno ai 60 anni e circa il 90% degli uomini tra gli 80 e i 90 anni manifestino segni istologici di IPB. Negli uomini italiani, i dati non si discostano significativamente da queste statistiche internazionali. È a partire dai 45-50 anni che i controlli regolari diventano cruciali per monitorare l’evoluzione.
2. Alzarsi 3 volte di notte per urinare è normale dopo i 50 anni?
No, alzarsi 3 o più volte di notte (nicturia) per urinare non è considerato “normale” in senso medico, sebbene sia molto comune dopo i 50 anni. È un sintomo prevalente di problemi prostatici, in particolare Iperplasia Prostatica Benigna (IPB), dove la prostata ingrossata preme sull’uretra e sulla vescica, irritandola e riducendo la sua capacità di immagazzinamento. Può anche essere collegato ad altre condizioni (diabete, ipertensione, eccessiva assunzione serale di liquidi). Se la nicturia influenza la qualità del sonno, è un chiaro segnale per un consulto con l’urologo per valutare la causa e discutere le opzioni di trattamento o di gestione, che possono includere farmaci o integratori come la Serenoa repens.
3. Quali esami fare per controllare la prostata in modo completo?
La valutazione completa della salute prostatica richiede una combinazione di esami standard. Il primo è il dosaggio del PSA (Antigene Prostatico Specifico) nel sangue, che misura una proteina prodotta dalla ghiandola. È utile anche il rapporto PSA totale/PSA libero. Il secondo è l’esplorazione rettale digitale (DRE), eseguita dall’urologo, che valuta la dimensione, la forma e la consistenza della ghiandola (un passaggio irrinunciabile). Il terzo è l’ecografia transrettale (TRUS), che fornisce un’immagine dettagliata della prostata e permette di misurare accuratamente il suo volume. A questi si aggiungono spesso l’uroflussometria (misurazione della forza del flusso urinario) e l’esame delle urine per escludere infezioni.
4. Gli integratori per la prostata funzionano davvero?
Alcuni integratori naturali per la prostata, specialmente quelli contenenti estratti vegetali standardizzati, hanno dimostrato in studi clinici di poter supportare la salute prostatica e alleviare i sintomi lievi o moderati dell’IPB. La Serenoa repens (Saw Palmetto) è l’ingrediente più studiato, con evidenze che suggeriscono la sua capacità di migliorare il flusso urinario e ridurre la nicturia, agendo come un lieve inibitore dell’enzima che produce il DHT (responsabile dell’ingrossamento). Il Licopene e lo Zinco offrono supporto antiossidante e antinfiammatorio. È fondamentale scegliere integratori di alta qualità e a dosaggio appropriato e, in ogni caso, consultare sempre il proprio urologo prima di iniziare qualsiasi terapia integrativa, per assicurarsi che non interferisca con eventuali farmaci o nasconda una patologia che necessita di cure diverse.
5. Come posso prevenire l’infiammazione cronica (prostatite)?
Per prevenire l’infiammazione cronica della prostata (prostatite) è essenziale adottare uno stile di vita che riduca l’irritazione e la congestione pelvica. Mantenete una corretta igiene sessuale per minimizzare il rischio di infezioni batteriche. Bevete molta acqua per diluire le urine e favorire il “lavaggio” dell’uretra. Evitate lunghi periodi di seduta, specialmente su superfici dure, che possono aumentare la pressione. Integrate la dieta con alimenti antinfiammatori (curcuma, omega-3, verdure a foglia verde). Infine, come abbiamo visto, mantenere una frequenza eiaculatoria regolare può aiutare a prevenire la stasi dei liquidi nei dotti prostatici, riducendo l’ambiente favorevole all’infiammazione. Non temete che troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata; l’astinenza, se prolungata, potrebbe teoricamente favorire la stasi.
6. Quali sono i cibi da evitare categoricamente per la salute prostatica?
Non esistono cibi che da soli “guariscono” o “danneggiano” la prostata, ma l’eccesso di alcune categorie è sconsigliato. Gli alimenti da limitare sono: 1) Le carni rosse e lavorate (insaccati), specialmente se cucinate ad alte temperature, poiché possono contenere composti pro-infiammatori. 2) I grassi saturi (latticini interi, fritti) che possono promuovere un ambiente ormonale meno favorevole. 3) La caffeina e l’alcol (birra in particolare) in grandi quantità, soprattutto la sera, che irritano la vescica e peggiorano i sintomi di frequenza urinaria e nicturia. In generale, una dieta eccessivamente ricca di zuccheri e carboidrati raffinati favorisce l’infiammazione sistemica, un nemico noto della salute prostatica e generale.
7. Qual è la vera relazione tra la salute della prostata e la vita sessuale?
La relazione è bidirezionale e, per lo più, positiva. La preoccupazione che troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata è smentita: l’eiaculazione regolare è associata a un minor rischio di cancro e mantiene i dotti prostatici “puliti”. D’altra parte, una prostata malata o ingrossata (IPB, prostatite) può influenzare negativamente la vita sessuale causando: 1) Eiaculazione dolorosa, specialmente in caso di prostatite. 2) Difficoltà di erezione o eiaculazione, a causa del coinvolgimento di nervi e muscoli pelvici. 3) Stress e ansia, che di per sé possono causare disfunzione erettile. Trattare la condizione prostatica (sia essa IPB o prostatite) è spesso il primo passo per ripristinare una vita sessuale piena e soddisfacente.
Conclusione: Prendi in Mano la Tua Salute Prostatica Oggi
In questo approfondimento, abbiamo smantellato il mito persistente secondo cui troppi rapporti sessuali fanno male alla prostata. Al contrario, la scienza suggerisce che l’eiaculazione regolare può essere un fattore protettivo. I veri nemici della vostra ghiandola prostatica non sono la frequenza, ma lo stile di vita sedentario, una dieta pro-infiammatoria e, soprattutto, l’ignoranza dei sintomi. I tre punti chiave da portare a casa sono:
Primo, l’eiaculazione regolare è un meccanismo naturale di “pulizia” che contribuisce a un ambiente prostatico sano, possibilmente riducendo il rischio di accumulo di sostanze irritanti. Secondo, i segnali di allarme reali sono i cambiamenti nella minzione (frequenza, flusso debole, nicturia), e questi richiedono un’immediata valutazione da parte di un urologo. Terzo, la prevenzione è un atto quotidiano che include una dieta ricca di antiossidanti (come il licopene), attività fisica costante e il controllo di fattori come stress e peso corporeo.
Non siete soli in questo percorso. Milioni di uomini affrontano l’ingrossamento prostatico o lievi problemi urinari con l’avanzare dell’età. La differenza tra vivere bene e affrontare complicazioni sta nella proattività. Non lasciate che la paura di una diagnosi o un mito infondato come “l’eccesso di sesso” vi impediscano di prendere provvedimenti. Controllare regolarmente il vostro PSA e fare l’esplorazione rettale è un atto di responsabilità verso voi stessi e la vostra famiglia.
Adottate oggi le sei strategie di prevenzione che vi abbiamo illustrato. Valutate, in accordo con il vostro specialista, se un supporto integrativo mirato possa fare al caso vostro. La conoscenza è il primo passo verso il benessere, e ora avete tutte le informazioni scientifiche necessarie per prendervi cura della vostra prostata. Non procrastinate: la salute di domani si costruisce con le azioni di oggi.
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